Guglielmi non vuol mai decidersi a render conto dell'attività commerciale svolta prima della sua calata a Torino e della sua carriera di rappresentante dell'illustre e benemerita classe degli esercenti.
(1° gennaio 1918).
L'ULTIMO TRADIMENTO
Achille Loria fa sapere, nella «Gazzetta del Popolo», di essere recentemente caduto dal settimo cielo. Lo spintone glielo ha proditoriamente dato Nicola Lenin, e anche di ciò Lenin dovrà rispondere il giorno del giudizio universale.
Loria ha letto (venti anni fa, dice, ma io credo abbia avuto notizia del titolo e del contenuto del libro cinque minuti prima della caduta) un libro di Wladimiro Ileijn sullo sviluppo del capitalismo in Russia. Wladimiro Ileijn non è che Wladimiro Uljanof, ossia che Nicola Lenin. Nel libro si dimostra (con molti documenti) che l'assetto capitalista va svolgendosi in Russia secondo le stesse leggi che han presieduto al suo sviluppo nelle società europee, sebbene con ritmo attenuato, e si trionfa della tesi socialnazionalistica che la Russia sia un paese privilegiato e superiore, che può evitare la tappa capitalista e balzare d'un tratto dalle tenebre del feudalismo ai fulgori del collettivismo integrale. Ora Lenin «si agita» per istituire il socialismo in Russia immediatamente, si rivela in contraddizione irriducibile con la sua opera scientifica di venti anni fa, riabilita clamorosamente la tesi flagellata in altri tempi e sferra lo spintone che ha fatto ruzzolare Achille Loria di cielo in cielo, dal settimo fino all'aiola che ci fa tanto feroci.
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