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      Chi avrebbe detto che Bevione sarebbe giunto a tanto? Per sua buona fortuna non è ìl solo a fare di queste capriole. Anche il «Corriere della Sera», quando sente che Kühlmann, per stabilire la validità della Dieta artificiosa di Curlandia, dice a Trotzky: «Non avete fatto lo stesso in Ucraina?», e questi con arguta finezza ribatte: «Ma in Ucraina non abbiamo truppe di occupazione, né diete medioevali, né ministeri di apparenza, ma Soviet di operai e soldati», si mette ad esclamare: «La battuta è buona; si parla a nuora perché suocera intenda». Salvo s'intende a dirne di nuovo di tutti i colori contro Trotzky e i suoi colleghi, non appena questi uomini facciano o dicano qualche cosa che non sia inquadrabile nel pensiero e nella volontà del «Corriere della Sera», o dell'on. Bevione. Questi nel suo recente discorso parlò di libertà di grandi e piccoli popoli, mentre non sarebbe alieno dal sacrificare la Polonia e le province balcaniche pur di ottenere vantaggi in Occidente. Tale è almeno l'interpretazione insidiosa, qualificata già pochi giorni or sono dall'«Avanti!», con altra piú efficace espressione, dell'indifferentismo dimostrato nel suo discorso da Lloyd George per le cose russe.
      Ma abbandoniamo il campo delle contraddizioni ed entriamo in quello delle inesattezze, che potrebbero essere prova manifesta d'ignoranza o di voluta deficienza. È troppo superficiale voler combattere il movimento socialista senza conoscerlo. Non è conoscerlo, quando si afferma che Pichon non ripete nel suo discorso che un articolo del leader socialista Thomas.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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