L'esteriorità continua a tiranneggiare i cervelli. Il sepolcro deve essere imbiancato, e apparire pulita casetta lillipuziana e non verminaia. La coscienza non esiste, l'interiorità non esiste, il cervello non esiste. Esiste l'abito, esiste la parola, esiste la scatola cranica. Si processa la parola distaccata dal discorso; non potendo mozzare la scatola cranica la si rinchiude in un carcere in compagnia del corpo.
L'«attualità» ci fa vivere davvero il passato, la psicologia degli uomini del passato. E ci chiarisce le idee, e ci obbliga a trasformare il vocabolario. Lasciamo cadere la parola «tiranno»: sostituiamola con quella di «stupido»: faremo del passato storia contemporanea.
(5 febbraio 1918).
LOTTERIE
Domenica prossima si inizierà l'estrazione dei premi della grande lotteria giornalistica: duemila premi, e tra essi, una villa. I giornali pubblicano gli ultimi soffietti, stamburano allegramente: la lotteria deve essere l'ennesima prova della buona volontà torinese, del conformismo torinese.
La «Gazzetta del Popolo» supera, come è naturale, tutti i suoi confratelli in entusiasmo e in scempiaggini. Il soffietto di ieri è un piccolo capolavoro di sotto umanità, di pervertimento intellettuale, di sciocchezza. La «Gazzetta» è da qualche tempo diventata anglofila, come è noto. L'anglofilia dovrebbe esprimersi in maggior serietà, in una maggiore cura dei particolari, in una mentalità positiva, che non trascura pertanto, come è proprio di una mentalità positiva, i valori ideali. Sarebbe tutto ciò su un piano completamente borghese, ma ciò non toglie che potrebbe essere stimabile in sé e per sé, da un pulito di vista obiettivo.
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Popolo
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