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      Ma sono tutti scaltriti? Una colonia si è trasportata a Roma e vi ha fondato la scuola del «nazionalismo economico», e un discepolo della scuola romana è venuto a Torino a dirigere l'organo degli industriali piemontesi. Egli odia i fichi secchi, i limoni, i pomodori; vuole ferro, ferro, coltivare tutta l'Italia a ferro. L'esperienza del paesetto lungo il 40° parallelo non ha servito: l'Italia seminerà nuovi chiodi per ubbidire al vecchio adagio popolare.
      (23 maggio 1918).
     
     
      NON INDURRE IN TENTAZIONE
     
      Un proprietario di ristorante scrive a un giornale cittadino per lamentarsi: 1) di non poter nei giorni di mercoledí, giovedí e venerdí servire carne d'agnello ai suoi avventori, mentre gli altri cittadini possono deliziarne il loro palato; 2) di non poter servire negli stessi giorni prosciutto e salame cotto e crudo, mentre gli altri, ecc., ecc. 3) di non poter mai arrivare a tempo ad acquistare formaggio negli spacci municipali.
      Il proprietario di ristorante domanda che si provveda. I frequentatori di ristoranti devono essere uguali agli altri cittadini dinanzi all'agnello, al formaggio, al prosciutto, al salame crudo e cotto cosí come lo sono dinanzi alla legge. Il proprietario domanda che i ristoranti abbiano il contingentamento e la rispettiva tessera, e inoltre un luogo dato per ritirare il contingentamento.
      Conclude il proprietario: «Questo fatto (la mancanza del luogo dato e del contingentamento) induce a comprare di nascosto favorendo la vergognosa speculazione di gente che offre a prezzi triplicati la merce che si dovrebbe avere al prezzo di calmiere». E la conclusione ci importa.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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