Gli scolari non possono andare alla guerra per ragioni di età e di sviluppo fisiologico. Devono però pensare alla guerra, a nient'altro che alla guerra, poiché a niente altro che alla guerra deve pensare tutta la nazione. Per ottenere ciò, io dunque non parlerò ai miei scolari altro che di guerra, farò sí che anche fuori della scuola essi non si occupino che di guerra: consiglierò loro pertanto di dedicarsi al tiro a segno, li condurrò attraverso l'Italia a calcare le polveri fatate dei palcoscenici, promuoverò tra di loro associazioni antidisfattiste, ecc. ecc. ».
Cosí deve ragionare il prof. Arnaldo Monti nel suo angusto cervello, se pure il suo cervello è capace di condurre un ragionamento anche elementare e riesce a trovare nessi di pensiero che non siano i punti esclamativi, gli evviva, i pim pum, indietro, avanti, e simili. Che il prof. Monti cosí ragioni può anche essere scusato. Assumendolo all'insegnamento non gli è stato richiesto una prova di logica, non si è preteso che egli dimostrasse di seguire criteri pedagogici un tantino superiori alle rimasticature dei manualetti della «Biblioteca per tutti» Sonzogno. Non è scusabile che il provveditore agli studi permetta al prof. Arnaldo Monti di tradurre in pratica i suoi ragionari. Il provveditore agli studi dovrebbe controllare se il prof. Armando Monti ottempera ai regolamenti scolastici, se il prof. Armando Monti è disciplinato all'impegno di svolgere opera di insegnante che ha assunto fin dal momento che ha riscosso la prima mesata di stipendio.
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