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      .. e vengono proibite le rappresentazioni della commedia Prete Pero di Dario Niccodemi. Guglielmo Ferrero può essere contento: il governo si è messo sulla buona strada: incomincia il regno della qualità che deve sostituire il regno dell'aborrita quantità. Lo Stato (!) assume la tutela dei cittadini, dell'attività dei cittadini, della ricchezza dei cittadini, del godimento estetico dei cittadini.
      Le banche faranno credito solo agli aristocratici della produzione nazionale. Vedrete che qualità, che begli oggetti, che belle macchine, che belle rotaie, che bel commercio; i consumatori poveri forse preferirebbero avere merce a buon mercato e in abbondanza. Impossibile, miei cari: siamo tutti diventati aristocratici, dobbiamo tutti avere la casa ricca di bellezze. Non potete comprare? E chi vi dice che voi dobbiate comprare? E chi dice che voi dobbiate vivere? Il ministro Nitti è un democratico, miei cari: egli vuole poco, ma buono e bello, sebbene vent'anni fa volesse il contrario e si preoccupasse delle poche disponibilità dei cittadini italiani. Ma vent'anni fa egli era all'opposizione e non sperava ancora di diventare candidato alla presidenza del Consiglio.
      Che bellezza avere in Italia un'azienda con cinquecento milioni di capitale! Non vi sentite accresciuti nell'estimazione universale? Forse avete qualche preoccupazione; pensate certo: cinquecento milioni devono poter fruttare un dividendo. E se la ditta Ansaldo produce oggetti che nessuno può comprare perché troppo cari, donde saranno tratti questi dividendi?


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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