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      Il fervore del mondo si rompe contro le muraglie; non vi penetrano notizie, e neppure mormorii. La guerra vi fu ignorata per lungo tempo, e solo una vaga notizia riuscí finalmente a scivolarvi con un ordine di preghiera. Ma un giorno una delle creature umane, marcenti nel buco, uscí nel giardino, passeggiò nel giardino e vide, nel quadro incorniciato dalle quattro creste dei muri, passare un mostro dell'Apocalissi, e svenne, l'innocente sorella, e tutto il buco fu in subbuglio, e tutte le creature umane, marcenti nel buco, dimenticarono la disciplina del chiostro bizantino, e sussurrarono per il peccato mortale che, non potendo irrompere lateralmente, non potendo insinuarsi attraverso le muraglie, trasvolava nel cielo, sussurrarono perché il fauno poteva dall'alto far penetrare il suo cupido sguardo sulla femminilità pallida e sfatta macerantesi per scontare il delitto di essere viva.
      Questo il dramma svoltosi nel breve spazio di un monastero torinese, nell'anno di grazia 1918, quinto della guerra mondiale. Cosí si rivelò l'esistenza dell'aeroplano a un frammento di umanità segregatosi dalla vita: come una possibilità nuova del peccato di tentare ed aggredire la carne. E la gerarchia studia per risolvere il problema: come costruire i conventi perché la clausura sia assoluta? Come segregarsi per essere sicuri? La vita moderna distrugge gli ultimi baluardi del bizantinismo, la vita moderna rende impossibile il bizantinismo, e cerca di espellere dal suo plesso come può queste larve senza farfalla che aggiungono volontaria tristezza alla tristezza che fatalmente si accompagna a tutte le forme di vita.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Apocalissi