I riformisti alla Drago predicano i premi di guerra; gli industriali vogliono la doppia tariffa. La democrazia italiana non esce dall'ambito della ideologia reazionaria propria dei monarchici francesi, dell'ideologia propria a una forma di società non ancora rivoluzionata dall'industria capitalistica, non ancora permeata dei valorosi ideali connessi all'individualismo economico, non ancora trasformata nel costume, piccolo borghese, pecorilmente servile, senza fremiti di iniziativa e di indipendenza. La democrazia italiana è essenzialmente «cattolica» e il suo anticlericalismo non è che bizza di fratello minore che crede la mamma dia maggior piatto di minestra al primogenito.
Perciò lo scritto del signor Belli di Carpenea acquista importanza. La Consulta araldica è il fiore piú vistoso e profumato della società italiana, sostanzialmente feudale e fondata sul privilegio di casta. La guerra darà rigoglio alla Consulta araldica: la Consulta araldica diventerà nuovamente la maggiore istituzione del regno, a maggior gloria e decoro della democrazia italiana, della quale la «Gazzetta del Popolo» è cosí autorevole bandiera.
(22 agosto 1918).
INFORTUNIO SUL LAVORO
Il lattoniere-gasista x. y. era intento al suo lavoro, in un appartamento privato, quando d'un tratto... non gli crollò la volta sul capo, no, e neppure la scala scivolando lo fece cadere al suolo, determinando la frattura di un arto con accompagnamento di ferite lacero-contuse e abrasioni. Niente di tutto ciò. Quando d'un tratto.
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