Il Partito socialista italiano è dunque uscito dal suo isolamento, ha voltato le spalle alle dottrine e alle norme d'azione di Zimmerwald e Kienthal, ha saltato le ferree barriere di classe, [cinque righe e mezzo censurate]. Ciò è successo. Del fenomeno rimarrà un documento nella copia del manifesto che sarà consegnata alla Biblioteca Nazionale e seppellita in una busta per la gioia dei futuri ricercatori di «documenti» storici.
Vogliamo che in questo numero dell'«Avanti!», che forse il futuro ricercatore esaminerà, rimanga la ennesima protesta contro il malcostume politico della vita italiana, contro la slealtà sistematica dei vecchi partiti conservatori e delle recenti associazioni occasionali o che si propongono di sopravvivere per propugnare quello che il compagno Rappoport chiama «socialismo dei nuovi ricchi».
[Tre righe censurate]. Queste associazioni, questa «manonera» antisocialista, questi funghi putridi che pretendono soffocare le roveri sprofondanti le forti radici nell'humus fecondo della necessità sociale e spingentisi verso la luce, verso l'urto con le energie scatenate senza legge della natura e dei bisogni umani, queste piccole canaglie senza fede in altro che non sia la loro immediata fortuna economica e politica, sono ben spregevole cosa. Mercanti arricchiti senza fatica, senza sforzi d'ingegno e di volontà, piccoli borghesi dall'angusto cervello imbottito dalla fraseologia dell'unico giornale che leggono, intellettuali senza intelligenza che solo nell'organico della carriera hanno la sicurezza di non andare a finire i loro sciocchi ed inutili giorni in un istituto di beneficenza, questo nugolo di mosche cocchiere saziate o cercanti saziarsi con gli spurghi infetti dei sopraprofitti di guerra, sono cosa ben spregevole e miserabile.
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Partito Zimmerwald Kienthal Biblioteca Nazionale Rappoport
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