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      La loro ideologia prende forma esteriore, si rivela all'azione dopo essere passata attraverso i filtri del costume degli esercenti. La loro mentalità è piccinamente costruita di frode e di slealtà: come il lattaio cerca ingannare il suo cliente vendendogli acqua e amido per latte, e il droghiere vendendo polvere di marmo per bicarbonato, e i fornitori militari dando cartone per suola e cotone per lana e acciaio spurio per acciaio rapido, cosí questi fornitori di civismo, di patriottismo, di senno politico, concepiscono la società come una pizzicheria o lo scranno di un commerciante truffaldino e frodano frodano: la storia è uno sgambetto sleale, la fortuna delle idee è come la fortuna dell'ultimo cerotto strombazzato in quarta pagina, la propaganda politica è simile alla attività del cerretano che deve ogni sera mutar piazza per non essere linciato dalle sue vittime.
      Vogliamo lasciare questo documento minimo, ingenuo in sé perché alla slealtà solo può contrapporsi efficacemente la reazione delle società barbariche, cosí per uno sfogo dell'irritazione morale del cittadino che ama la lotta, ama l'urto delle idee e delle forze, ma concepisce la vita con dirittura, aborre la tortuosità dei deboli che conficcano malignamente le unghie sudice in un muscolo teso e gioiscono del piccolo livido provocato, poveri funghi viscidi e senza domani che vorrebbero soffocare le querce.
      (12 ottobre 1918).
     
     
      DISILLUSIONI E SPERANZE
     
      La morte del digiunatore (in tempi di abbondanza) Succi, proprio quando il digiuno è diventato un dovere ed una virtú civica, ha depresso il mio spirito.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Succi