), la giustificazione costituzionale trovata nello Statuto albertino. Un'insolenza giustificata da «pezze» di tal genere crediamo non sia piú insolenza, ma espressione plastica della imparziale giustizia. La censura pertanto ci ha solo diffamati, senza che le leggi ci diano il modo di dar querela.
(21 ottobre 1918).
COLEI CHE NON SI DEVE AMARE
La Royal Society di Londra ha proposto, e i delegati delle Accademie di Parigi, di Roma, di Bruxelles, di Washington, riuniti nella sua sede, hanno acconsentito, di rompere per sempre ogni relazione con la scienza tedesca.
Gli accademici partecipano della stessa natura degli innamorati; nelle novelle di Luigi Pirandello e di Amalia Guglielminetti l'accademico e l'innamorato assumono sempre atteggiamenti simili e confondibili. Ambedue languono e si macerano per un «ideale»; le notti insonni lasciano le stesse tracce nei loro volti austeramente composti in malinconia dolce e rassegnata.
La «scienza nemica» č «colei che non si deve amare». Essa č l'Innominabile, la Sconosciuta; si cancella il suo nome dai libri e dalle vecchie gialle lettere profumate del suggestivo odore del tempo. Si barcolla quando gli occhi cadono sulle sillabe fatali, quando l'orecchio č colpito dal suono di quelle lettere che sprigionano malefizio. «Colei che non si deve amare» diventa cosí l'incubo delle ore di assopimento rubate al progresso scientifico, diventa il folletto implacabile che svolazza intorno all'affaticato cranio e sbatte le sue alucce impertinenti sulla fronte corrugata.
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