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      L'Agnelli è un uomo moderno, è un militante dell'ideologia democratica; vuole la libertà dei popoli, il riconoscimento delle nazionalità battezzate e cresimate con l'autodecisione plebiscitaria e la costituente. Vuole concretamente e, pertanto, da fedele milite dell'ideale, suscita, nella sfera d'azione della sua volontà individuale, le condizioni necessarie e sufficienti perché il vero diventi fatto, perché l'ideale si attui in istituto storico efficiente. Ed ecco come la Fiat è diventata nucleo sociale organico della Società delle libere nazioni.
      Perché le nazioni siano libere, è necessario che gli individui siano «disciplinati» alla libertà nazionale. Gli individui che, per dovere professionale e per ragion pratica di sussistenza, frequentano la Fiat, possono avere interessi contrari e idealità contrastanti con la Lega delle libere nazioni. È necessario quindi sottoporli a rigoroso controllo e disinfezione, e prevenire ogni loro azione che intralci l'inveramento dell'idea. La Fiat, nucleo originario della veniente Società delle Nazioni, si trasforma in uno Stato sovrano, che ha il suo monarca, il suo ministero esecutivo e gli organi di ordinaria amministrazione statale volgarmente conosciuti col nome di polizia. Ecco dunque la giustificazione storica e razionale delle «colombe» che tutelano l'ordine interno della Fiat («colombe», intuizione gentile linguistica, in cui si contempera la realtà e l'ideale, la pace nell'ordine, la libertà ben intesa e l'autorità; aver scelto la colomba come distintivo della polizia interna nella Fiat, è documento della genialità moderna e wilsoniana del cav.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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