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      Agnelli). Le «colombe» si sono rapidamente identificate con la dialettica finalistica della Società che sono destinate ad annunciare ed a far nascere; esse capiscono che il metodo migliore di governo è prevenire e non reprimere. Pertanto presuppongono che ogni cittadino del nuovo felice Stato della Fiat sia un ladro, e controllano, controllano, perquisiscono, frugano. Ma non bisogna offendersi; il regime delle libere nazioni ha le sue inevitabili esigenze, cui bisogna sottostare per il felice progresso dell'umanità.
      Come bisogna sottostare al controllo politico? Potrebbe realizzarsi l'ordine nuovo wilsoniano, se fosse concessa libertà di propaganda e d'azione agli sconsigliati mestatori che pretendono insolentemente di pensarla in modo diverso da Wilson e da Agnelli? La Società delle Nazioni vuole instaurare la pace perpetua, all'interno e all'estero. La lotta di classe, turbando i rapporti di produzione e di scambio, genera malessere interno e genera necessità di guerre esterne. Il capitalista, per soddisfare le domande delle maestranze, dovrebbe far pressione sullo Stato centrale per indurlo a conquistare nuovi mercati di esportazione; e allora, la pace perpetua, me la saluta lei? È necessario quindi il controllo politico che impedisca la concentrazione degli operai intorno a un'idea, all'idea socialista, che suscita bisogni insolenti e stimola insolenti domande e, insolenza insolentissima, suggerisce i mezzi adeguati e fruttuosi per costringere i capitalisti a soddisfare le insolenti domande.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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