Covre non è un avventuriero comune. Covre è un «eroe» sociale, è un individuo rappresentativo, ha rappresentato per otto giorni l'«anima» collettiva della classe dirigente torinese, è stato per otto giorni il dittatore di Torino, ha sostituito il prefetto, ha sostituito l'eccellenza sua generale del Corpo d'annata, ha esercitato funzione stataria. Ed era un avventuriero, un falso capitano, un falso tenente, un falso ardito, un falso eroe del Montello, ed era stato licenziato dalla Cassa di risparmio e denunciato per truffa, licenziato dalla Cassa di risparmio della quale è presidente il senatore di Cambiano, il marchese Ferrero di Cambiano, proprio il senatore marchese Ferrero di Cambiano che presiede l'Unione liberale monarchica, proprio il senatore marchese che presiede l'organizzazione politica della classe dirigente torinese e il quale parlò ad una riunione di ufficiali, chiamati a rapporto nel salone Ghersi in seguito alle imprese da Masaniello gallonato del falso capitano, ecc., ecc., avventuriero truffatore Luigi Covre.
Perché Masaniello Covre poté, per ben otto giorni, scorrazzare le vie e le piazze di Torino col suo codazzo di armati di coltello, poté capeggiare un pronunziamento contro la prefettura, poté oltrepassare, le tasche piene di sassi, in un'automobile «ufficiale», il cordone di carabinieri che circondava la Casa del popolo di corso Siccardi, poté lanciare i sassi nel salone gremito di operai, di donne, e di bambini, poté [cinque righe censurare]? Perché non fu arrestato, perché il senatore marchese di Cambiano non lo indicò come un truffatore, il senatore marchese che presiede la Cassa di risparmio e l'organizzazione politica della classe dirigente di Torino?
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