Cosa sono le migliaia e migliaia, di creature umane che muoiono quotidianamente di fame, di scorbuto, di assideramento in Rumenia, in Boemia, in Armenia, in India, per accennare solo a paesi amici dell'Intesa? Cosa sono gli ottanta miliardi di deficit del bilancio italiano, i centoventi miliardi del bilancio francese, i duemila miliardi di danni determinati dalla guerra? Cosa sono stati i cinquecentomila russi sterminati dal governo czarista nella repressione dei Soviet del 1905? Cosa sarebbero i venti milioni di russi che verrebbero sterminati se trionfasse la controrivoluzione dei generali Krasnof, Denikin e Kolciak, gli amici dell'Intesa che fanno impiccare ed esporre per tre giorni un operaio su dieci dei paesi che riescono a riconquistare, gli amici dell'Intesa che spediscono a Pietrogrado vagoni piombati di soldati soviettisti tagliati a pezzettini? Cosa sono, cosa sono?...
Bazzecole, piccolezze, azioni magnanime, in confronto di 13700 fucilati e 17 miliardi di deficit. La rivoluzione sociale è il flagello, è il mostro apocalittico. Cos'è, cosa vale infatti una vita proletaria in confronto di una vita borghese? Studiate economia, che diamine; un borghese vale almeno diecimila proletari; i 13700 fucilati dai Soviet valgono dunque 137 milioni di proletari e non sono 137 milioni di proletari che il capitalismo internazionale ha svenato per i suoi affari, per concimare le sue messi. Piangete, piangete dunque, tenerissime Perpetue e sensibilissimi curati del Piemonte, e non lasciatevi fascinare dal comunismo, dal Soviet, dalla rivoluzione sociale.
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