È avvocato (laureato in legge, ed è noto che oggi sono laureati anche e specialmente i fegatelli), ma ignora la legge. Su lui si dimostra lampantemente come la legge sia una mera finzione, una finzione che diventa tragicamente burlesca quando nella sua persona delegata si inalbera come un asinello infuriato per gli effluvi primaverili e stride e imperversa e accoppa, accoppa, accoppa.
Odilio è diventato vicequestore, senza esame, senza concorso, per riconoscimento di meriti conquistati sperimentalmente. Questa nomina è la somma dialettica di una catena di violenze, di arbitrî, di spavalderie verso l'esterno, verso il vile gregge dei sudditi, verso gli uomini delle strade e delle piazze, verso gli operai, verso i liberi cittadini, in una parola, resi uomini dal trionfo dei sacri principî dell'89, e di vigliaccheria e strisciamenti e bassi servizi verso l'autorità, verso i detentori del potere, una cui particella è delegata nella persona del nostro uomo che risponde al nome mellifluente di Odilio.
Quante violenze, quanti arbitrii, quanti accoppamenti, quanta vigliaccheria, quanti bassi servizi esprimerà la praxis tabussiana perché Odilio veda cadere il vice dalla carica che lo estasia?
(31 agosto 1919).
UN FUNGO PORCINO
Poiché le prime piogge autunnali hanno ammorbidito l'essiccata crosta terrestre (sezione comune di Torino), è naturale sfunghino molti funghi. Queste prime dolci acque hanno avuto conseguenze oneste e liete anche in alcuni crani, non ancora sfracellati da nessuna volante testuggine, perché, avendo la civiltà, sotto specie di fungo da cinciniere, sgombrato il cielo dai rapaci, nessuna aquila può essere tratta dal sicuro istinto a confonderli con le rocce.
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Odilio Odilio Torino
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