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      È una tappezzeria di nuovo genere, che non stona poi troppo, accanto agli avvisi dell'umile e onesto commercio dei libri usati, delle dispense, delle dissertazioni di laurea e delle camere ammobiliate. Vero è che le autorità le quali hanno permesso l'affissione degli avvisi di sacrestia hanno vietato a un gruppo di giovani studenti animati da sensi di libertà e di giustizia di dare pubblicità nei locali universitari al manifesto e agli atti di un circolo studentesco socialista. Ma che volete? I tempi sono cattivi. Tante nuove divinità ribelli sono in giro che anche la vecchia classica dea Sapienza sente il dovere di correre ai ripari, e perde un po' della sua serenità severa, e raccoglie al seno le mani che prima porgeva alle dee sorelle: Giustizia e Libertà.
      Le mani congiunte in atto di devozione stringono la coroncina del rosario, le labbra biascicano giaculatorie, gli occhi si volgono compunti al cielo. La serena classica dea Sapienza non è piú quella, è diventata anch'essa paolotta, è diventata una figlia di Maria... E anche i suoi sacerdoti hanno dimesso gli abiti curiali e gli atteggiamenti liberi e solenni e sono diventati dei sacrestani, sí, anche se ieri erano democratici e massoni...
      Ciò che avviene nella nostra università non deve del resto stupire. Ciò fa parte di un piano, di un piano prestabilito che di giorno in giorno sempre piú si viene palesando. Si dà l'assalto alla scuola come agli altri organismi dello Stato, si fa un'opera di invasione continua, ordinata e metodica.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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