Lo scrittore della «Stampa» non puň essere rassomigliato al padre Bresciani, della Compagnia di Gesú, solo per questo: perché la Compagnia di Gesú č stata enormemente superata dalla manonera giornalistica e perché la manonera giornalistica č stata enormemente perfezionata dall'affiliazione degli specialisti del metodo storico.
Lo scrittore della «Stampa» «sa» che la sua documentazione č un «falso», anche se le singole notizie possono essere vere, «sa» che la storia non si confeziona nel modo che egli ha fatto se non quando si vuole ottenere un fine pratico, se non quando si vuol determinare una certa serie di emozioni, se non quando (per ripetere la efficace espressione di Bergeret) si vuol «far venire i vermi» a qualcuno. Il padre Bresciani era un untorello del gesuitismo storico; lo scrittore della «Stampa» č uno specialista del gesuitismo storico: ecco perché non possono essere rassomigliati.
Lo scrittore della «Stampa» non spiega ai lettori del suo giornale: come mai i giornali bolscevichi pubblicano tali notizie? come mai la pubblicazione di tali notizie in giornali come la «Pravda» e le «Isvestia» che tirano milioni e milioni di copie, che arrivano fino ai piú profondi strati della popolazione russa, non determina la caduta del governo bolscevico? come mai il governo bolscevico, nonostante le condizioni che dovrebbero risultare dalle notizie raccolte e coordinate, non solo si mantiene, ma si rafforza, ma si espande? come mai la classe operaia russa combatte e muore per un tal governo? come mai la classe operaia russa esprime l'istituzione del «sabato comunista», cioč spontaneamente decide di lavorare una giornata senza salario, per rafforzare lo Stato operaio, per rafforzare il governo bolscevico?
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