Un appello agli operai socialisti per la spontanea disciplina? Questo io non lo voglio fare, io che sono per la disciplina «spontanea» creata dai moschetti della regia guardia, dunque voi non lo pubblicherete.
Gli industriali minacciano di licenziamento gli impiegati, e gli operai offrono loro lavoro? Ecco due fatti di indole privata; ma il questore anche in questa materia ha la sua opinione, e conforme alla sua è quella degli industriali che attraverso lo Stato o in altro modo la pagano, non è conforme alla sua quella degli operai che cercano la libertà: si autorizzano dunque i primi, non i secondi, a esprimere i loro propositi. E cosí via. Il questore di Torino non approva che le menzogne documentate della Lega industriale, non condivide che le sporche calunnie che l'AMMA stampa a carico dei capi della classe operaia, non è d'accordo che con le infamie con le quali Cinque Franchi Grappini insozza i muri della città. Il questore è una persona intelligente... Quelle menzogne, quelle calunnie, quelle infamie che concordano con le sue opinioni, concordano pure con l'opinione dello Stato, quindi possono essere pubblicamente espresse, per la maggiore educazione dei cittadini.
Cosí in Torino l'opinione del questore amministra la libertà dei cittadini dello Stato liberale.
(4 settembre 1920).
C'ERA UNA VOLTA...
C'era una volta un giovane avvocato biellese, l'avv. Alfredo Frassati, che aveva scritto un libro sul suffragio femminile. Con questo suo libro, l'avv. Alfredo Frassati, non essendo riuscito a divenire profeta in patria (cioè a divenire professore in una università italiana), aveva cercato di girare la posizione, diventando profeta in Germania per esserlo di riflesso in Italia: con questo suo libro l'avv.
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