Invece: dove la civiltà è più recente, come in Russia e in America, le idee nuove si accolgono con un vero furore.
Quando il ripetersi della stessa osservazione ha reso meno ostica l'accettazione dei nuovi veri, o quando le circostanze rendono utili e, meglio, necessari un dato uomo od una data scoperta, esse si accettano, finendo, poi, col portarle all'altare.
Il pubblico, che vede la coincidenza tra una data civiltà ed il manifestarsi del genio, crede che l'una dipenda dall'altra, confonde la leggera influenza nel determinare lo sgusciamento del pulcino con la fecondazione che rimonta invece alla razza, alla meteora, alla nutrizione, ecc.
E non è a dire che ciò non accada nei nostri tempi; l'ipnotismo è lì per dimostrare quante volte, anche quasi sotto i nostri occhi, si rinnovò e fu presa per nuova una sempre uguale scoperta. Ogni età è egualmente immatura per le scoperte che non avevano od avevano pochi precedenti; e quando è immatura, è nell'incapacità di accorgersi della propria inettitudine ad adottarla. Il ripetersi di un'analoga scoperta, preparando il cervello a subirne l'impressione, vi trova man mano sempre meno riluttanti gli animi. Per sedici o venti anni in Italia si è creduto pazzo dalle migliori autorità chi scopriva la pellagrozeina; ancora adesso il mondo accademico ride dell'antropologia criminale, ride dell'ipnotismo, ride dell'omeopatia. Chissà dunque che anch'io ed i miei amici, che ora ridiamo dell'incarnazione spiritica ed astrale, non commettiamo un altro di quei crimini contro il vero, poichè noi siamo - come gli ipnotizzati, grazie al misoneismo che in tutti noi cova - nell'impossibilità d'accorgerci quando siamo nell'errore; e proprio come molti alienati, essendo noi al buio del vero, ridiamo di quelli che non lo sono.
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