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      Di più: dato un genio matematico puro (e spesso, come vedemmo sopra, il grande matematico è anche un forte musico), egli ha sempre da scegliere fra la fisica, la chimica, la zoologia, ecc., mentre il genio immaginativo può scegliere fra poesia, musica, pittura, ecc.
      Per ciò, pur tenendo conto di queste varie attitudini come di una causa predisponente grandissima della varietà geniale, dobbiamo studiare di trovarne ancora quella che ne è la causa più specifica, più diretta.
     
     
     
      CAPITOLO V.
     
      Influenza della pubertà.
     
      Ora, chi analizzi le biografie dei grandi uomini, di cui si conosce la prima giovinezza, trova la causa predominante della loro speciale genialità nell'immensa influenza che viene dal combinarsi di una data fortissima impressione sensoria, di una data forte emozione, consona, ben inteso, alle tendenze organiche e al grande sviluppo mentale dell'individuo geniale col momento vicino alla pubertà, in cui il genio, essendo in istato nascente e per ciò più soggetto agli stati emotivi, ha la maggiore tendenza a fissarsi per sempre in una più che in altra direzione,
      E qui le prove sovrabbondano.
      Così, per esempio, di Segantini bimbo, seppellito in un riformatorio, i superiori, nella loro sapienza burocratica, volevano fare un calzolaio; fortunatamente, egli fugge dai suoi singolari patroni nella nativa montagna, dove, pastore, ritrae inconscio, e senza darvi alcuna importanza, montoni e casolari; ma quando a 12 anni vede morire una bambina e sente la madre straziarsi per non poterne conservare l'immagine, egli si sente ispirato a farne il ritratto e da quel giorno diventa il grande Segantini.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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