Il combinarsi di una forte impressione morale e fisica nell'esordire della pubertà in un ingegno visuale così poderoso ha fatto di lui un pittore geniale.
Così Proudhon era un povero figlio di un boscaiolo; il curato gli aveva insegnato un po' di latino e i Benedettini di Cluny qualche po' di disegno: a 14 anni, mentre egli tentava di copiare da sè alcuni brutti quadri del convento, fabbricandosi i colori col succo delle piante e i pennelli coi crini di un mulo, fu avvertito da un frate che con quei suoi strani mezzi a nulla sarebbe riuscito, perchè quei quadri erano ad olio: bastò ciò perchè egli ritrovasse da sè la pittura ad olio, come Pascal trovò la geometria.
Stuart Mill è a 12 anni così colpito dallo studio della Storia dell'India del padre suo, che da quel giorno data la sua genialità.
Arago, figlio di un avvocato, precoce nel leggere la musica, si occupava di autori classici; la passione per le matematiche gli sorse tutta a un tratto nel sentire da un ufficiale del genio com'egli fosse giunto rapidamente al suo grado, uscendo dalla Scuola politecnica, dove si studiava matematica. Abbandona allora Corneille per darsi alle matematiche, che studia da sè, e a 16 anni era pronto per l'esame al Politecnico.
Tommaso Joung, precoce sì che a due anni leggeva e a cinque aveva imparato un gran numero di poemi inglesi e latini che recitava a mente, vede a otto anni presso un agrimensore gli strumenti per misurare le distanze e l'elevazione dei corpi lontani: tosto si mette a studiare un trattato di matematica per capire la struttura di siffatti arnesi: e finisce a costrursi da sè un microscopio per studiare la meccanica e imparare il calcolo differenziale(12).
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