Marro(20) ebbe a studiare questa recrudescenza degl'impulsi atavici su 900 scolari da 9 a 10 anni e su 3012 da 11 anni a 18.
Nei primi la cattiva condotta era del 18% e nei secondi del 9%; la mediocre era del 33% nei primi e del 46% nei secondi, e precisamente la scala criminosa dava il massimo di cattiva condotta a 18 anni, col 74%, poi a 11 anni, col 69%, calando poscia a 58, 62, 60, ecc., nei 14, 13 e 12 anni, dando dunque due punti massimi tra 11 e 13 anni e tra 16 e 18 anni, come le conversioni.
Egli narra di furti o, meglio, di accessi cleptomani in ricchi, che, senza bisogno, rubavano, per esempio, scarpe, carte esposte al pubblico, che poi gettavano via.
Molte volte qui non si tratta che di una criminalità passeggiera, legata ad un fenomeno assai generale della pubertà e che si riallaccia a quella specie di follìa transitoria, la quale si manifesta quasi generalmente nell'epoca pubere, e che han già notata i maestri ed educatori e ultimamente anche gli alienisti.
Marro dimostrò, infatti, come il carattere dei ragazzi si cambi nell'epoca della pubertà, e come in questa età diventino irritabili e tristi anche quelli più tranquilli; a più forte ragione e intensità gli anormali. Così spiegasi perchè i delinquenti diano una quota massima di delitti all'età pubere, che poi decresce, per poi rimontare, dai 20 ai 30 anni, al 45% di tutti i delitti.
Nei suoi profondi studi Starbuck(21) trovò pure in quest'epoca pubere una specie di follìa nella proporzione del 47% nei maschi e del 35% nelle femmine.
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Starbuck
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