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      Un'altra volta lo trovai circondato da un mucchio di libri, e tutt'intento a cercare un passo di un autore, ch'egli aveva in mente: e richiesto da lui se lo sapessi trovare, gli indicai una delle sue opere, al che egli, stentando a prestar fede, andò a cercare il volume, nè si acquetò fino a che non gli ebbi mostrata la pagina"(38).
      Delle distrazioni di Ponchielli e Galuppi si fecero intere monografie. Così - secondo Mandelli(39) - Ponchielli usciva alle volte in uniforme e col cappello a tuba e in pantofole; piovendo, tenne più volte l'ombrello chiuso, bagnandosi tutto; prendendo il caffè mentre giocava, soleva spesso gessare la stecca del bigliardo con lo zucchero, disperandosi di non riuscirvi. Un giorno è invitato a pranzo; egli va invece all'ora indicata alla trattoria, dove sta mangiando gli ultimi bocconi, quando lo vengono a cercare; un altro giorno mangia con un suo invitato, vicino ad un colonnello che non conosceva; gli prende il vino e se lo beve tutto; e quando il colonnello ordina una seconda bottiglia, egli ne fa le più alte meraviglie. Recandosi a Lecco, mentre passa per una via, infila una bottega da barbiere e batte il capo su un cristallo, credendo svoltare in una via vicina. Un'altra volta entra in un caffè, beve il caffè di un vicino di tavola e, per soprassello, intasca il danaro da questo depositato per il pagamento: dovendo assentarsi dal Conservatorio di Milano, domanda il permesso al sindaco di Cremona, che trova per via e da cui dipendeva anni prima come maestro della banda musicale.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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