Avendogli Usiglio telegrafato da Forlì: "Gran successo della vostra Gioconda", egli risponde telegrafandogli: "Congratulazioni pel successo delle Donne curiose" (che era un'opera dell'Usiglio), e ne dirige il telegramma a... Ponchielli, Forlì. Passeggia per un'ora intera sotto la galleria a Milano con un amico, e dopo gli si volge all'improvviso: "Oh, buon giorno, da quando sei qui?". "Ma come? Se da più di un'ora siamo assieme, e te n'accorgi solo in questo momento?". Evidentemente era sotto un accesso amnesico. Il mattino susseguente al successo di Marion Delorme un amico lo ferma e se ne congratula, ma egli dice: "Come? Bisogna vedere stasera quando l'opera sarà andata in scena". Si dimenticava che era stata eseguita.
Beethoven dimentica un dì non solo il cappello, ma quasi tutti i vestiti nel prato, sicchè all'entrata in città viene arrestato come vagabondo scandaloso; spesso dimenticava le proprie composizioni, che la cuoca adoperava per accendere il fuoco; non poteva toccare i mobili senza romperli, compreso il pianoforte contro cui gettava il suo scrittoio; entrato in un'osteria pel pranzo, spesso, invece di mangiare, scriveva; indi domandava il conto, meravigliandosi poi, come già accadde a Newton, di non aver mangiato.
Di Galuppi, il Francesco Pietro-Paolo(40) narra che recossi a Monteleone con la figlia, e, accompagnatala in chiesa, ve la dimenticò e si partì per ritornare a Tropea, lasciandola sola. Durante il ritorno, poi, si ricordò di lei, ma, essendo vicino a Tropea, non potè tornare a Monteleone.
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