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      In sostanza - scrive. Renda(45) - i fattori propri ai fenomeni mentali normali concorrono anche nella ideazione geniale, precedendo e seguendo l'elemento specifico del genio, preparando i materiali ed elaborandone successivamente il prodotto; ma l'elemento specifico del genio è la cerebrazione incosciente, rapidissima, non arrestata da ostacoli logici, o da presupposti scientifici, e per cui, confluendo liberamente, associandosi senza freno le idee e le immagini, si vanno stabilendo tra esse, di un tratto, rapporti nuovi. La conclusione può essere una profezia o un delirio, o l'una e l'altra contemporaneamente; ma il processo è il medesimo.
      L'elemento specifico del genio è l'estro, effetto della perturbata funzione inibitrice, come avviene nel sonno ipnotico o nell'ebbrezza, tanto spesso accompagnate da una genialità transitoria.
      L'ideazione geniale ha un'origine soggettiva o emotiva, caratterizzata da una sensorietà delle immagini, come avviene in alcuni pazzi o nei popoli primitivi. L'origine emotiva, ed insieme dal fondo dell'inconscio, si mostra, per esempio, nel caso che un inventore pieno di note degenerative ne confessava come gli stimoli a costrurre dei meccanismi preziosi, da lui scoperti nel telegrafo, erano stati il senso di fastidio prodottogli dal rumore di un trasmissore e l'irritazione prodottagli dalla poca adattabilità delle sue dita a una tastiera. Ambedue gli davano un confuso senso di difetto che, rimasto un certo tempo latente, provocò l'idea dell'invenzione per una secondaria integrazione dell'intelligenza e della coltura sua.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193