Secondo Séglas, nei normali l'idea è fissata dalla volontà, negli ossessi è involontaria e s'impone anzi alla coscienza per una specie di effrazione della volontà; essa è parassita e quasi estranea alla comune vita intellettuale dell'individuo, per cui ne forma una duplice personalità.
Così molti hanno l'ossessione impulsiva di bestemmiare, bere, rubare, contraddire, usare frasi di contrasto perfettamente opposte, cioè, nella espressione a quelle che essi volevano e dovevano dire: "Vi ho in c...", invece di: "Vi ho in cuore"; o, malgrado devoti, bestemmiano atrocemente ed oscenamente, come vedemmo in Cardano, in Rousseau (Vedi vol. I).
Un altro carattere loro è la soddisfazione dopo eseguite. L'esecuzione fa cedere l'eretismo emotivo.
Fra le cause la più importante è l'eredità: 100 volte su 125, secondo Pitres; 100 su 160, secondo Wille(49), si ha temperamento pazzesco; influenze debilitanti: onanismo, coito, anemia, pubertà, mestrui.
Le forme acute, in seguito a cause violentissime, durano poco e spariscono.
La forma cronica è intermittente; uno ricade, per esempio, alla vista di un animale temuto, altri alla vista di un coltello.
La remittente, che è la più frequente, si mostra con accessi più o meno ravvicinati, in mezzo ai quali pullulano sintomi di emotività ossessiva: paura, per esempio, di arrossire, con idee ossessive più deboli negli intervalli.
La continua è rarissima(50), specie nelle forme del dubbio, sempre però con parossismi acuti.
Quanto al pronostico, le ossessioni sono più gravi nei terreni più degenerati, quando il principio è lento e insidioso, quando prevale l'elemento intellettuale sull'emotivo, quando sono sistematizzate; chè, quando sono diffuse, si attenuano in genere coll'età, specialmente dopo la cinquantina.
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