Senonchè io faccio osservare che: prima di tutto non tutte le epilessie(55) hanno lo stesso tipo, e che ve ne hanno di precedute, seguite e accompagnate da coscienza o da semi-coscienza; mentre, viceversa, parecchie ossessioni sono accompagnate da perdita o quasi di coscienza; che anche le epilessie hanno il carattere delle intermittenze o remittenze, dello scoppio istantaneo. Uno dei caratteri della epilessia psichica è il sorgere subitaneo, pullulando dal fondo dell'incoscienza, preceduto da aura come l'ossessione. Ed anche l'epilessia è causata frequentemente da un trauma psichico, e recidiva al rinnovarsi di qualche caso che lo ricordi; e in ambedue si ha tendenza a recidivare con la forma identica.
Così io mi ricordo di una ragazza colpita da spavento e poi da accesso epilettico per un tentativo di stupro, che ne ricordava ad ogni accesso i particolari: per cui l'ossessione rientra, per quanto irregolarmente, anche per questo nell'ambito dell'epilessia.
S'aggiunga: la frequenza del suo insorgere in età giovane e la scomparsa in età avanzata, e, sopratutto, l'influenza enorme della degenerazione.
S'aggiunga, infine, ultima analogia, che molti accessi epilettici, dipinti meravigliosamente dal Dostojewski, sono accompagnati da senso d'angoscia, da terrore come le ossessioni; col che Toselli giustamente spiega l'eccessiva religiosità degli epilettici.
E qui ripeto come, senza pensare all'epilessia, Buccola notava già nell'idea fissa "che in essa la condizione morbosa dei centri psichici è identica a quella dei centri motori, quando siano in preda ad eccitamenti spasmodici; si può dire che la convulsione dell'idea è l'equivalente nel dominio mentale della convulsione dei movimenti". E noi abbiamo visto che - secondo Westphal - -talora l'ossessione finisce con un accesso epilettico motorio e che, passato questo, l'epilettico può presentare depressione e prostrazione.
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