Ed allora come non considerarla quale base del genio una volta che eredità, anomalìe somatiche e funzionali seguono le stesse linee, e che le principali manifestazioni sue, l'estro e l'idea fissa, hanno nella epilessia psichica il gruppo psichiatrico che più loro si avvicina?
CAPITOLO XIV.
I fenomeni contraddittori nel genio.
A molti critici della mia teoria sulla nevrosi del genio, di cui tentavo ricostrurre la figura classica sulla trama dell'epilessia, non parve vero di afferrare non solo qualche eccezione, ma qualche completa contraddizione con le linee che io ne tracciava; così il buon Galleani, che fece notare esservi genî alti e grossi in contraddizione alla mia affermazione della frequenza dei piccoli e magri.
L'obbiezione è vera; ma non scalza la base della teoria, fino ad un certo punto potendo spiegarsi la diversità di forme, se non di sostanza, del genio, per il fatto che, pur essendo sempre uguale nell'intima struttura, presenta una differenza notevole nei fenomeni che noi diremmo secondari.
Ma v'ha di più. Studiando i miei e i caratteri trovati nei genî, si trova che questi presentano, in confronto all'uomo medio, i due estremi, i due eccessi in più o in meno di sviluppo; mentre l'uomo medio, il vero normale, è appunto tale, perchè evita ambo gli eccessi. Osservazione questa che io devo al geniale aiuto del dott. Celesia.
1. Statura e peso. - Così, cominciando dalla statura, Havelock-Ellis fece notare come prevalga nei genî, in confronto ai normali, la statura ora piccolissima, ora grandissima, mentre nei normali prevale la statura media; infatti, egli ebbe a trovare:
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Galleani Statura Havelock-Ellis
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