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      5. Sensibilità ed equazione personale. - Più importanti ancora per la nostra questione sono i fenomeni ora di anestesia, ora di iperestesìa e, sopratutto, di ritardo o di celerità eccessiva nell'equazione personale. Mentre otto sopra undici dei genî da me studiati(64) hanno un'equazione molto più lenta della media, uno solo rappresentava una cifra media, e due diedero un minimum del tempo di equazione personale ad attenzione ordinaria. E mentre, sopratutto in nove artisti, sotto il comando di massima attenzione si ebbe una notevole diminuzione, che però non scendeva sotto alla media, in quattro biologi questa diminuzione non si notò; e, mentre uno diede brevi esponenti dell'oscillazione individuale, gli altri otto, specialmente artisti, diedero un coefficiente fin doppio e più del primo. Nei quali pure il suggerimento di massima attenzione provocò una diminuzione notevole, quasi della metà. Ma questo coefficiente, sotto il suggerimento della massima attenzione, mentre nei biologi non si abbrevia che di pochi millesimi di secondi, da 3 a 4, negli artisti varia quasi del doppio, 30 a 16, 24 a 15, e ciò per la vista. Quanto all'udito, l'equazione personale presenta la massima brevità in tre, ma molto scarsa in sei. L'esponente oscillatorio fu minimo in quattro, massimo in sette, i quali erano dunque più pronti a rispondere a un eccitamento acustico che al visivo, e assolutamente e relativamente ai biologi.
      Anche l'acuità visiva si trovò in alcuni superiore, in altri assai inferiore.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





Sensibilità