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      Il tatto, o normale o più acuto del normale, in cinque su dodici, apparve più ottuso in sette.
      Importantissimo sarebbe il contrasto tra i visivi o i tipi intellettuali auditivi, che, secondo Saint-Paul, sarebbero infinitamente superiori, come 72 a 12; ma e' non mi pare abbastanza chiarito. Meglio lo chiarirono recentemente Patrizi e Cesarmi, che, su ottanta studenti di Modena che si avvicinano ai tipi almeno degli studiosi, trovarono i tipi acustici più frequenti del doppio dei visivi, 75% in confronto a 33, e gli indifferenti 1,3, aggiungendo l'osservazione curiosa che gli acustici provocano nello studio sfigmografico reazioni più pronte e più dolorose. E chi non vede che qui abbiamo fino ad un certo punto la ragione del sorgere dei grandi maestri musicali, anch'essi precocissimi, quasi fin dalla nascita?
     
      6. Longevità. - E lo stesso dicasi della longevità dei genî.
      Recentemente William Thayer nel Forum (febbraio 1900) tentò dimostrare, come già io avevo fatto, con nuovi documenti la grande longevità dei genî Anglo-Sassoni di un secolo preciso, dal 1800 al 1900; ma egli pure dimostrò la precoce mortalità di alcuni poeti.
      Cominciando dai poeti, che fin dall'antichità si credevano destinati a morire giovani per l'emotività eccessiva, trovò che in 46 poeti si ha una vita media di 66 anni. Però 9 su 46 morirono giovani, da 37 a 26, e cioè 4 per consunzione e 5 per stravizi: Shelley 30 anni, Kints 26, Byron 37, Leopardi 39, Poë 40.
      In 39 pittori e scultori la media è di 66 anni; però uno morì giovane (Fortuny a 36 anni).


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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