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      Per assidui terrori io vigilava,
      Sospirando il mattin".
     
      Nella canzone: Alla sua donna, sono ricordate:
     
      Le valli ove suonaDel faticoso agricoltor il canto";
     
      e nel tramonto della luna, il canto del carrettiere che saluta
     
      Con mesta melodiaL'estremo albor della fuggente luce
      Che dianzi gli fu duce...".
     
      Egli è certo, dunque, che nella musica il Leopardi dovette pregiare non tanto i miracoli di una maestria consumata, la ostentazione di una virtuosità rigogliosa, creatrice e vincitrice di ostacoli, le complicazioni e le pompe teatrali, quanto l'arcano e dolce linguaggio che parla alle anime, l'intima virtù suscitatrice di sentimenti ineffabili e di estatici suoni
      (Graf).
     
      Noi vediamo dunque da tutti i caratteri dei genî, dalla statura fino all'equazione personale, al senso musicale, ecc., che, pure persistendovi un certo andazzo costante, non mancano per eccezione linee in senso perfettamente opposto, come accade appunto nell'epilessia, in cui si notano gli estremi opposti di statura, di capacità cranica, di energia intellettuale e sensoria, pure essendovi una maggioranza che ha statura piccola(66), submicrocefalìa, ottusità sensoria ed intellettuale.
     
     
     
      CAPITOLO XV.
     
      Anatomia patologica dei genî
     
      I. - Teoria di Flechsig.
     
      Come tutti i prodotti di grandi anomalie psichiche, anche il genio ha la sua speciale anatomia patologica. E già, quanto al volume, ora eccessivo, ora scarso, del cranio, abbiamo accennato, e così sull'anomalìa spesso atavica delle circonvoluzioni (Vedi L'uomo di genio). Ed a quelli esposti allora aggiungeremo altri dati importantissimi.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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