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      Ma prima ci conviene ribattere l'obbiezione del Flechsig, essersi, cioè, trovata la base anatomica del genio non nell'anomalìa involutiva, ma, al contrario, nel massimo sviluppo dei centri associativi, obbiezione che continuamente ci si affaccia in Germania e più in Italia - per quell'antiitalianismo che ci è tutto speciale -. A quest'obbiezione risponderò con i recenti lavori di Grandis(67), di Vogt(68), di Leonardo Bianchi(69), di Hitzig, di Monakow(70) e di Leggiadri-Laura(71).
      Non è provata - scrive Grandis - l'energia specifica delle varie zone della corteccia cerebrale, pretesa dal Flechsig; e l'idea sua che non si possa avere una sostituzione delle funzioni di una parte della corteccia cerebrale, per mezzo di un'altra dello stesso emisfero, è dimostrata falsa dalla clinica e dall'anatomia patologica
      .
      Il Flechsig ammette come cosa dimostrata e come assioma che le fibre nervose non siano atte a trasmettere gii eccitamenti se non quando si sono rivestite di guaina midollare. Ma ciò ha contro di sè molti dati dell'anatomia comparata. Tutti i cefalopodi hanno fibre nervose prive di guaina midollare, le quali, cionondimeno, trasmettono molto bene gli impulsi che partono dal centro e quelli che provengono dal mondo esterno alle loro estremità periferiche. E il Birottau dimostrò, con numerose ricerche, come nei nervi dei cefalopodi e di alcune specie di aplisìe, a fibre non mielinizzate, tutti i fenomeni elettro-fisiologici decorrano perfettamente nello stesso modo come nei nervi provvisti di guaina mielinica (Grandis).


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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