Pretendeva far miracoli, slegandosi dalle corde in cui l'allacciavano; ma, volendo guarire il figliuolo, lo ammazzò, e, conducendo i suoi sotto un forte inglese, li fece mitragliare tutti.
Ciò malgrado, divenne il Pietro Eremita di una insurrezione contro gli Inglesi. "Il Pakeca, lo straniero - gridava egli con mille gesti come un ossesso - è un mostro, un serpe che morde chi lo nutre; è tempo di distruggerlo..."; e poi ipnotizzava i neofiti, facendoli rapidamente girare intorno a sè stessi o intorno ad un palo, finchè cadevano sbalorditi e come pazzi; gridavano come cani, si sodomizzavano in pubblico, bevevano il sangue umano, prendevano dei crani inglesi e volevano farli parlare(129).
Lamberto Loria mi annunzia da Yrupara (Nuova Guinea) l'esistenza di epidemia isterica fra le donne, che la popolazione attribuisce agli spiriti dei morti vaganti sugli alberi, spiriti che essi pregano di discendere per guarire i malati.
Ora veniamo all'America, in cui l'autorità di Humboldt ha trascinato a negare la pazzia nei selvaggi, e a farne capo per le strane teorie sull'influenza della civiltà.
Schoolcraft in quel colossale zibaldone che egli intitola: Statistical and Historical Information of the Indian Tribes, dice: "Il rispetto (regard) pei pazzi è un tratto caratteristico delle tribù indiane del Nord, ed anche in quelle dell'Oregon, che passano per le più selvaggie. Nella tribù di quest'ultimo v'era una donna che manifestava tutti i sintomi della follìa, cantava in guisa bizzarra, regalava a tutti le coserelle che possedeva, e si tagliuzzava le carni, quando le si rifiutasse d'accettarle.
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