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      Se la contrazione dei vasi è abbastanza energica, ne segue che la contrazione delle fibre muscolari (sfintere) diviene impotente ad esplicare la loro funzione, e la pupilla permane dilatata (esperienze di Mosso).
      Vedemmo che durante la dilatazione egli impallidisce assai: se uno svuotamento sanguigno per contrazione dei vasi avviene pure nei vasi raggiati, si avrà certamente una dilatazione pupillare.
      Si tratterebbe, dunque, di un fenomeno vasomotorio in lui fino ad un certo punto volontario; e ciò non deve parer strano, osservandosi anche in altri. Così si sa di artisti (Duse) che arrossiscono ed impallidiscono a volontà; il che si spiega con l'ammettere centri vaso-costrittori (oltre il principale bulbare), sia nel midollo spinale, sia - quel che più ci interessa - nel cervello (Luciani, Danilewski, Richet, Franck).
      Anche nella contrazione di fibre muscolari speciali dell'iride si può avere un'interpretazione della dilatazione. Oltre il muscolo sfintere sotto la dipendenza del terzo paio, anatomici e fisiologi distintissimi (Kolliker, Retzius, Iwanoff, Luscka, Merchel, Gabrielisdes, ecc.) ammettono un muscolo dilatatore (muscolo di Henle) sotto la dipendenza del simpatico. Ora non si potrebbero fino ad un certo punto paragonare i movimenti dell'iride con quelli del cuore? Da una parte un nervo craniano (3° paio nel primo caso e 10° nel secondo) che ha una data azione, dall'altra il simpatico che agisce in senso opposto: in tutti e due i casi muscoli che non obbediscono alla volontà; ebbene, non sono rari i casi in letteratura di individui capaci di accelerare i battiti cardiaci e variare la pressione.


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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