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      Il prof. Tarchanoff(157) di St-Petersburg descrive appunto uno di questi casi, ed i fratelli Weber potevano a volontà arrestare i movimenti del cuore; fenomeni ora spiegati dal rapporto dimostrato tra i due centri bulbari cardiaci (diastolico e sistolico) con centri cerebrali corticali e subcorticali (Luciani).
      Ora non si potrebbe trattare nel nostro caso di una identica azione volontaria su muscoli involontari?
      Queste sono, secondo me, le due ipotesi più semplici e più verisimili; ma, trattandosi di un epilettico ereditario che, per quanto sommamente geniale, è pure atavico, mi pare che non sarebbe fuor di posto anche l'ipotesi della possibile presenza di un muscolo dilatatore a fibre striate e quindi volontario, come accade negli uccelli rapaci, tanto più sapendosi delle numerose anomalìe anatomiche e biologiche, ricordanti animali anche lontanissimi (ipertermia continuata, allotrofagia, tendenza all'abbaiamento, miagolamento), che si rinvengono negli epilettici(158); e nel nostro caso abbiamo anche acuità visiva, abnorme, evidentemente atavica. Che ciò avvenga in un genio, non è strano, perchè il genio si fonde con l'epilessia, e poi son noti appunto in genî i casi di tali moti volontari anomali (E. e F. Weber potevano arrestare i movimenti del cuore, Fontana si provocava a volontà la contrazione dell'iride)(159). E a questo proposito Ribot, facendo notare che la distinzione fisiologica di muscoli involontari e volontari non è assoluta, ha l'audacia di concludere che il movimento involontario si fa volontario quando, in seguito a prove numerose e riescite, si lega ad uno stato di coscienza e sotto il suo comando(160).


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Nuovi studi sul Genio.
Parte II (origine e natura geni)
di Cesare Lombroso
Sandron Editore
1902 pagine 193

   





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