New-York, 15 giugno 1901).
(88) RANKE, Das Gehirn der Matematiker Sonia Kowalewscky (Biologische Untersuchungen, settembre 1900.
(89) EDINGER cita a tale riguardo Rubinstein e Cuvier, entrambi i quali dovevano essere stati idrocefalici, il primo com'era rilevabile dalle forme del cranio, il secondo per autentiche relazioni.
Di uomini celebri, dalla fronte larga e sporgente, presentavano in circonferenza cranica: Giovanni Müller 614 mm.; Riccardo Wagner 600 mm.; Bismarck 590 mm. (misura del cappello); ma altri, al contrario, assai meno. Per es., Argelander 555 mm., Napoleone I 564 mm., Darwin 563, Schwan 565 mm.
(90) HANSEMANN, Uber das Gehirn von Helmoltz. Leipzig, 1899.
(91) SPERINO, Descrizione morfologica del cervello di Giacomini. Torino, Giornale dell'Accademia di Medicina, 1900.
(92) EDINGER, Lezioni sulla struttura di centri nervosi (trad. BOTTAZZI), 1890.
(93) BERSANO, Per la storia della teoria sui rapporti fra genio e pazzia (Archivio di psichiatria ed antropologia criminale, vol. XXI, fasc. IV).
(94) CICERONE, De divinatione, I, 37.
(95) ARISTOTELE, De divinatione per somnium, cap. II.
(96) "Aristoteles quidem eos etiam qui valetudinis vitio furerunt, et melancholici dicerentur, censebat habere aliquid in animis prĉsagiens atque divinum. Ego autem haud scio an nec cardiacis hoc tribuendum sit nec phreneticis: animi enim integri, non vitiosi corporis, est divinatio".
È la stessa obbiezione che ci muoveva Mantegazza, sostituendo solo i cardiaci ai gottosi. - Vedi LOMBROSO, Genio e degenerazione.
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