Palermo, Sandron, 1898.
(97) "Come più tardi l'epilessia fu considerata come una ossessione diabolica, guaribile con esorcismi e preghiere, così il nome di malattia sacra presso i Greci sorse probabilmente dalla credenza popolare, rafforzata dai sacerdoti, che l'epilessia fosse una malattia, che si sottraesse alla medicina comune, mandata dagli Dei e da loro solo guarita. Contro tali imposture sacerdotali si scagliò energicamente Ippocrate, rivendicando tale malattia allo studio della scienza e sostenendo che essa non è per nulla più soprannaturale delle altre malattie. Bella è per contro la posizione assunta da Aristotele in tale dibattito: per lui l'epilessia è pur sempre una malattia umana, santa però, poichè l'ebbe Eracle, il purificatore della Grecia, e gran parte dei genî religiosi ellenici" (BERSANO, opera e loco citati).
(98) OMERO, Iliade, VI, 200.
(99) ARISTOTELE, Problemata, sect. XXX, 1.
(100) ARTURO BERSANO, Pazzia, genio e delinquenza nella filosofia platonica (Appunti). Torino, E. Loescher, 1899.
(101) Apol., 22, A. C. Ione, n° 33.
(102) "Negat enim sine furore Democritus quemquam poëtam magnum esse posse. Quod idem dicit Plato, quem, si placet, appellet furorem, dummodo is furor ita laudetur at in Phaedro Platonis laudatus est".
(103) LUCIANO, Demosth., encom., II, pag. 687.
(104) SENECA, De tranq., cap. 15.
(105) Quasi con le stesse parole di Platone sentenzia dell'artista il DURAND (Nouvelles recherches sur l'esthétique et la morale, pag. 107. Paris, Alean, 1900): "Loin d'avoir à lui tenir compte de son habileté a rendre le poison agréable, a rendre le mal attrayant, la société devrait, au contraire, mesurer sa responsabilité a son talent, et ne voir en lui qu'un malfaiteur d'autant plus dangereux qu'il est plus habile".
| |
Sandron Greci Ippocrate Aristotele Eracle Grecia Iliade Problemata Pazzia Appunti Loescher Apol Ione Democritus Plato Phaedro Platonis Demosth Platone Nouvelles Alean
|