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      Si scioglie facilmente nelle liscivie alcaline e negli acidi minerali concentrati, e la soluzione precipita poi colla noce di galla. Dopo averla lavata coll'acido idroclorico allungato, con alcool, con etere, è composta dei seguenti principii elementari:
     
      CarbonioIdrogeno
      AzotoSolfo
      FosforoIodio
      Ossigeno.
     
      Le Spugne danno, termine medio, 31/2 per cento di cenere, composta di silice, di solfato, carbonato e fosfato di calce, come pure di Ioduro di potassio. Messe in contatto coll'acido solforico concentrato, perdono la loro elasticità: tuttavia non producono alcuna combinazione solubile nell'acqua.
      L'acido nitrico le discioglie in parte. La porzione insolubile è una sostanza molle, glutinosa, insolubile nell'acqua, e che è completamente disciolta nell'ammoniaca, con un color giallo, e nella potassa con un color rosso. Bollite con dell'acido idroclorico, le Spugne si sciolgono pur completamente, prendendo un color bruno. Nell'ammoniaca non provano alcuna alterazione, ma si sciolgono bollendole nell'acqua di barite.
      Una delle frodi che si fa nella vendita delle Spugne, è quella di lasciarvi della sabbia per accrescerne il peso.
      L'uso delle Spugne è grandissimo. Servono per la toelette le specie migliori e più fini, e si impiegano pure nelle manifatture della porcellana, della lustratura dei cuoi, e nella litografia. Le altre servono agli usi domestici, destinando per la nettezza delle case e per servizii di scuderia, quelle a fibre grossolane, come la Spugna bruna di Barberia detta di Marsilia o Spongia communis dei naturalisti.


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Spugne e Coralli
di Pietro Marchi
Editore Treves Milano
1870 pagine 25

   





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