La parte calcarea non è flessibile, e se è fine lo stelo solido, si rompe dentro la scorza molle anzichè piegarsi. La superficie della parte pietrosa del Corallo, ossia del Corallo del commercio, è coperta di strie longitudinali fitte, parallele, spesso sinuose (vedi fig. 8), che si estendono da una estremità all'altra dell'asse pietroso, seguendone tutte le ramificazioni. La sostanza interna è talmente compatta, che rompendo un ramo di Corallo non si scorge nella superficie della frattura alcuna traccia di organizzazione. Quando però si fa agire sul Corallo un acido debole, la sostanza del Corallo è attaccata in un grado differente, facendo con ciò manifesta una organizzazione raggiata, di cui le strie, partendo da un nucleo centrale irregolare vanno alla periferia e corrispondono a quelle della superficie.
Esaminando la struttura del polipaio su delle sezioni perpendicolari all'asse dei rami, si vede anche che il numero dei corpuscoli calcarei depositati per la secrezione, è molto minore sotto i vasi corrispondenti della scorza, anzichè negli intervalli di questi ultimi. La durezza del Corallo supera quella dello Spato d'Islanda, ma è inferiore a quella del minerale di calce chiamato Aragonite. Con queste notizie noi sappiamo già come è costituito il Corallo vivente; cioè dal polipaio, dalla scorza, dagli animali soprapposti, dalla bocca dei quali penetra il cibo che, digerito e elaborato che sia, dal semplice sacco stomacale dei singoli polipi passa e si distribuisce in tutta la colonia, in tutti i vasi o tubi della scorza, portandovi quei materiali che servono a mantener la vita ed insieme alla separazione della parte organica e inorganica che dovrà formare e accrescere nuovi strati di materia pietrosa.
| |
Corallo Corallo Corallo Corallo Corallo Corallo Spato Islanda Aragonite Corallo
|