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      sottomessa gli avea, d'Argo l'espulseper cagione d'Antèa sposa al tiranno.
      Furïosa costei ne desïavasegretamente l'amoroso amplesso;
      ma non valse a crollar del saggio e castoBellerofonte la virtù. Sdegnosa
      del magnanimo niego l'impudicavolse l'ingegno alla calunnia, e disse
      al marito così: Bellerofonte
      meco in amor tentò meschiarsi a forza:
      muori dunque, o l'uccidi. Arse di sdegnoPreto a questo parlar, ma non l'uccise,
      di sacro orror compreso. In quella vecespedillo in Licia apportator di chiuse
      funeste cifre al re suocero, ond'egliperir lo fêsse. Dagli Dei scortato
      partì Bellerofonte, al Xanto giunse,
      al re de' Licii appresentossi, e lietan'ebbe accoglienza ed ospital banchetto.
      Nove giorni fumò su l'are amichedi nove tauri il sangue. E quando apparve
      della decima aurora il roseo lumeinterrogollo il sire, e a lui la tèssera
      del genero chiedea. Viste le crudenote di Preto, comandògli in prima
      di dar morte all'indomita Chimera.
      Era il mostro d'origine divinalïon la testa, il petto capra, e drago
      la coda; e dalla bocca orrende vampevomitava di foco. E nondimeno
      col favor degli Dei l'eroe la spense.
      Pugnò poscia co' Sòlimi, e fu questa,
      per lo stesso suo dir, la più ferocedi sue pugne. Domò per terza impresa
      le Amazzoni virili. Al suo ritornoil re gli tese un altro inganno, e scelti
      della Licia i più forti, in fosco agguatoli collocò; ma non redinne un solo:
      tutti gli uccise l'innocente. Allorachiaro veggendo che d'un qualche iddio
      illustre seme egli era, a sé lo tenne,
      e diegli a sposa la sua figlia, e mezza


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Iliade
di Homerus (Omero)
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