Dal che discendono tre corollarii, che ad essere compresi fa duopo che sieno preceduti da alcune definizioni.
III. DEFINIZIONI. 1° Si dice asse del fascetto la retta che, partendo dal punto lucido, giunge al punto medio della base di esso fascetto. Ed ove il fascetto entri nell'occhio, l'asse del fascetto è la retta, che unisce il punto lucido col centro della pupilla.
2° Si chiama asse ottico la linea, che congiunge il centro della pupilla col punto medio o centro dell'occhio, e per consequenza anche col centro della retina.
3° Angolo ottico è detto quello formato dalle prolungazioni dei due assi ottici.
4° Vien chiamato angolo visuale quello formato dalle due porzioni più prossime all'occhio degli assi dei due fascetti, che provengono da due punti opposti dell'oggetto.
IV. COROLLARII. 1° Dunque noi vediamo ciascun punto lucido nella direzione, che à in prossimità dell'occhio l'asse del fascetto lucido da esso inviato. Infatti il sito, a cui noi riferiamo un punto lucido, o che a noi apparisce da questo occupato, dipende dalla posizione della sua imagine sulla retina (II. 2°). Ma questa posizione non dipende già dall'andamento o curvilineo o spezzato, che potrà avere accidentalmente l'asse del fascetto lucido, ma dalla sua direzione ultima; da quella cioè che esso asse à al suo entrar nell'occhio. Dunque ecc.
2° Dunque la grandezza apparente degli oggetti è data dall'ampiezza dell'angolo visuale. Imperocchè noi vediamo gli oggetti più o meno grandi, secondo che è più o men grande l'imagine che di loro si forma sulla nostra retina.
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Angolo Vien
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