Ora questa inflessione maggiore o minore dipende dalla grandezza dell'angolo ottico, e questa grandezza medesima è strettamente congiunta colla divergenza, che ànno in prossimità degli occhi gli assi dei fascetti, che da uno stesso punto sono inviati; di modo che dove è il vertice del cono del fascetto, ivi è il vertice dell'angolo ottico. Dico in prossimità degli occhi: perchè, se si trova modo di ingrandire artificialnmeute l'angolo ottico col rendere più divergenti gli assi dei fascetti, e per conseguenza anche i raggi di questi; l'oggetto, sebbene resti fermo al suo posto, ci sembrerà riavvicinato.
6. Intensità della luce.
Principieremo dal concetto della intensità, quindi ne dimostreremo le leggi più interessanti a sapersi, e da ultimo descriveremo gli strumenti più acconci a valutarla.
I. DEFINIZIONI. 1° Si chiama intensità la quantità di luce, che si trova sopra l'unità di superficie.
2° Gli strumenti adoperati a misurare la intensità della luce da phos, photos luce, e metrein misurare, sono detti fotometri.
II. COROLLARIO. Dalla stessa definizione della intensità consèguita che questa a parità di superficie è direttamente proporzionale alla quantità, e a parità di quantità è proporzionale inversamente alla estensione della superficie(1).
III. PROPOSIZIONI. 1° La intensità della luce è in ragione inversa del quadrato della distanza.
Dimostrazione. Si consideri (fig. 9.) un fascetto conico (VMN) di luce, che entra per un forellino in una camera oscura. Su ciascuna sezione circolare (c, c', c", ...) di tal cono esiste la stessa quantità di luce; perchè non si suppone che questa aumenti o diminuisca per via.
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Intensità
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