I. PROPOSIZIONE. La luce percorre circa settanta mila leghe, ossia piú di trecento mila chilometri, ogni minuto secondo.
Dimostrazione. Sia il Sole in S (fig. 13.), T T' T''... rappresenti l'orbita della Terra, e si supponga Giove fermo per un anno nel punto G dell'orbita sua. Di più s s's" rappresenti l'orbita del suo primo satellite, e Go il cono d'ombra gettato da Giove dietro di sè. Intanto che il satellite compie l'orbita sua, accade che venga per un momento ad immergersi in tal cono ombroso, e però ad ecclissarsi. Ond'è, che si potrà precisare quanto duri la sua rivoluzione, misurando il tempo che trascorre tra una di queste immersioni, e la successiva. Or bene: tal tempo è circa 42 ore e mezzo (42h, 28m, 35s). Sia dunque la Terra in T', e si noti il momento in cui accade la emersione. È certo che una centesima emersione; dopo questa, dovrà succedere di lì ad un tempo uguale a 100 x 42h, 28m, 35s. Intanto dall'osservazione risulta, che tale emersione anticipa di 10 in 12 minuti. Ciò non può derivare che dal giungere che fa più presto alla Terra la luce del satellite. Infatti, all'epoca di questa centesima ecclisse, la Terra è passata da T" in T, la luce dunque del satellite per arrivare alla Terra dee percorrere una strada più breve dell'antecedente. Ma, per assicurarci anche meglio della cosa, facciamo un'altra osservazione. Quando la Terra è in T notiamo l'istante preciso dell'emersione del satellite; quindi aspettiamo una centesima emersione. Noi siamo portati a credere che questa debba accadere nel mese, giorno, ed ora data dall'addizionare al momento notato la quantità 100 x 42,5 circa.
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