Ora queste imagini essendo simmetriche due a due, ne risulterà l'apparenza di un intero rosone. Basta dunque introdurre i due specchi SIS' in un tubo opaco, e ad un estremo del tubo, fra due lastrine di vetro quasi parallele, porre alcuni pezzetti di talco, e all'altro estremo applicare l'occhio; perchè i detti pezzetti sieno veduti nove volte replicati in simmetria, e però sotto una bella figura. Anzi ogni volta che si darà un colpo allo strumento, i pezzetti medesimi prenderanno una nuova disposizione, e dalla loro nuova combinazione fortuita risulterà un'apparenza ordinata.
2° Dalle leggi medesime risulta che quanto è più piccolo l'angolo formato da due specchi, tanto è maggiore il numero delle apparenze, che se ne ottengono. E però se sotto un'inclinazione piccolissima, le imagini debbono essere moltissime, sotto un'inclinazione nulla, ossia nel caso di due specchi paralleli, le imagini debbono essere in numero indefinito. E questo è ciò che accade veramente. Sia fra due specchi piani e paralleli S ed S' (fig. 20.) una palla, tinta in bianco verso S, ed in nero verso S'. L'occhio collocato in O, secondo la nota regola grafica (10. IV. 1°), la vedrà bianca dietro S in A, e nera dietro S' in A'; e poi nera in B, bianca in B'; bianca in C e nera in C', e così di seguito. Insomma queste imagini saranno disposte due a due ad uguali distanze fra loro; e da una parte se ne avrà una bianca una nera, una bianca una nera,... dall'altra una nera una bianca, una nera una bianca, e via dicendo.
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