IV. Sempre più grande dell'oggetto; perchè dista più di questo dal centro.
8° Le cose medesime per un oggetto collocato a distanza immensa davanti ad uno specchio convesso.
Risoluzione.
I. Sappiamo già (13. II. 3°) che la sede è a metà del raggio. II. E che i raggi riflessi sono divergenti, e però l'imagine sarà virtuale. III. Dal che discende che sarà diritta; perchè sta dalla stessa parte del centro di curvatura coll'oggetto. IV. E sarà piccolissima; perchè immensamente meno distante.
9° Le stesse cose quanto ad un oggetto posto a distanza limitata davanti ad uno specchio convesso.
Risoluzione.
I. L'imagine sarà sempre virtuale: perchè i raggi riflessi da questi specchi debbono essere sempre divergenti. Infatti, poichè, sono divergenti nel caso del parallelismo degli incidenti, lo debbono essere tanto più nel fatto ordinario della divergenza nell'incidenza. II. Starà fra la metà del raggio e la superficie dello specchio. Dacchè col portare l'oggetto da distanza immensa alla detta superficie, i raggi incidenti, (che in ciascun fascetto sono un cono avente a base lo specchio) debbono, coll'abbassarsi di questo cono, divenir sempre più divergenti; e però anche i riflessi si faranno sempre più divergenti, e l'imagine formata dalle prolungazioni loro si avvicinerà maggiormente allo specchio. III. Resterà diritta: perchè dalla stessa parte del centro di curvatura. IV. Sarà sempre più piccola dell'oggetto: perchè più vicina al centro di curvatura.
16.Catacaustiche.
I. SCOLIO. Tutto il ragionamento, tenuto fin qui intorno agli specchi sferici, poggiava sulla condizione della piccola loro apertura.
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Catacaustiche
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