Solo avverrà che, essendo la lastra molto grossa, e i raggi incidenti assai obliqui; gli emergenti terranno una via, parallela sì, ma diversa dagli incidenti: e l'oggetto apparirà in un sito (L') alquanto diverso da quello (L), in cui trovasi di fatto.
21. Andamento della luce emergente dai prismi.
I. DEFINIZIONI. 1° Per prisma in Diottrica s'intende un mezzo diafano a facce piane, ma non parallele.
2° L'angolo, che formano, o che tendono a formare le due facce, per le quali trapassa la luce, è detto angolo di rifrangenza.
3° L'intersezione delle stesse facce, o il loro spigolo, à nome vertice del prisma.
4° La faccia opposta al vertice si appella base.
3° Vien denominata sezione principale ogni sezione del prisma normale al vertice.
II. PROPOSIZIONE. 1° Non vi à emergenza in un prisma, il cui angolo di rifrangenza non sia inferiore a due volte l'angolo limite.
Dimostrazione. Rappresenti AVB (fig. 38.) la sezione principale di un prisma, il cui vertice sia V, e l'angolo di rifrangenza AVB valga il doppio dell'angolo limite. Dico che, qualunque sia l'andamento del raggio incidente LI, il raggio emergente IT sarà rasente. A provarlo si supponga, che il raggio incidente LI faccia un angolo di incidenza LIN poco inferiore ad un retto. Questa ipotesi è la più favorevole all'antitesi: perchè se il raggio incidente fosse L'I; cioè meno grande, il raggio rifratto non sarebbe più II', ma IY; e così l'angolo di incidenza seconda verrebbe ad essere IYZ, che è evidentemente maggiore di II'P': e perciò l'angolo di emergenza dovrebbe essere maggiore di EI'N'. Dalla fatta supposizione discende, che l'angolo di prima rifrazione PII' dovrà essere uguale all'angolo limite.
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Diottrica Vien
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