II. PROBLEMI. 1° Si domandano le cose solite nel caso di una seconda lente di convergenza, posposta ad una prima di convergenza, e precisamente fra questa, e la sua imagine reale.
Risoluzione. Essendo convergenti i raggi incidenti sulla seconda di convergenza, questa non potrà che farli convergere vie maggiormente. Dunque, qualunque sia la distanza della imagine prima dalla lente seconda, I. la imagine seconda sarà reale, II. diritta colla prima, perchè ambidue restano dalla stessa parte del centro ottico della seconda lente; III. e però capovolta verso l'oggetto. IV. Sarà inoltre più vicina alle lenti; e tanto più, quanto la lente seconda sarà più vicina all'imagine prima. Poichè più la lente seconda si accosta all'imagine prima, e più i raggi, da questa imagine fino alla lente seconda, saranno divergenti; ossia la lente seconda abbraccerà raggi più remoti dall'asse del fascetto; e così i veri incidenti sulla lente seconda saranno più convergenti. Per conseguenza la seconda imagine sarà più piccola della prima, e tanto più quanto la lente seconda sarà più vicina all'imagine prima.
2° Le cose medesime per una lente di divergenza collocata a distanza (dalla imagine prima) uguale alla focale principale della lente seconda.
Risoluzione. Già sappiamo che se i raggi incidenti sopra una lente di divergenza sieno paralleli, nell'emergenza ànno un andamento così divergente da rincontrarsi le prolungazioni loro alla distanza di un raggio. Dunque per converso, dato che i raggi incidenti sopra una tal lente abbiano una convergenza uguale alla divergenza sopraddetta, nell'emergere correranno paralleli.
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