4° Imaginiamo (fig. 57.) una lente (C) piano-convessa di piccola apertura, cinta da un anello (AA'), il quale sia stato ricavato dal tagliare intorno intorno un'altra lente piano-convessa più grande, ma parimente di piccola apertura; e che questo anello medesimo sia incastonato similmente dentro un altro anello più grande ancora (BB'), e ricavato col tagliare, come sopra, una lente ugualmente piano-convessa di piccola apertura; e così di sèguito.
Avremo concepita una di quelle lenti, che chiamano a gradinate, a scaglioni, ed anche polizonali.
III. SCOLII. 1° Si può ovviare all'inconveniente delle diacaustiche per mezzo di un diaframma. Imperocchè, ove davanti ad una lente, sia collocato un diaframma, la cui apertura lasci scoperti nella lente medesima soli tre o quattro gradi; è manifesto che saranno impediti di avviarsi ad essa tutti quei raggi lucidi, i quali, traversandola verso gli orli, produrrebbero le diacaustiche.
2° Siccome il riparo del diaframma diminuisce la quantità della luce, così in certi casi è opportuno rivolgersi invece all'espediente delle lenti polizonali. Queste, che furono già imaginate da Buffon, e sono state perfezionate da Fresnel (di cui spesso portano il nome) recano, oltre il vantaggio della poca grossezza, anche quello di soddisfare alla condizione della piccola apertura, ad onta che dieno passaggio a fascetti di una grande base.
3° Si avverta che le lenti polizonali possono servire anche ad evitare le catacaustiche (16.); perchè si costruiscono in maniera da dare per riflessione totale (19. II. 3°) un unico foco di raggi anche molto divergenti.
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Imaginiamo Buffon Fresnel
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