Ma da questo non dovrebbe derivare solamente una sterile e spesso anche esagerata stima per quelli, i quali s'imbatterono i primi in questi preziosi risultati: ma anche, e a più gran diritto, dovrebbe germogliare un altissimo concetto della Sapienza e Bontà del Creatore, che da leggi sì semplici tragge effetti cotanto utili e maravigliosi.
ARTICOLO IV
DISPERSIONE DELLA LUCE
28. Fenomeno della dispersione.
Qual sia il suggetto del presente Articolo si rileverà dalla seguente
I. PROPOSIZIONE. La luce bianca risulta dall'insieme di raggi, secondo tutte le apparenze, di diverso colore.
Dimostrazioni. 1° La proposizione è vera tanto per la luce diretta, che per la indiretta. I. Entri (fig. 59.) un fascetto (S) di luce, esempigrazia, solare pel foro di una camera oscura, e venga avviato a traversare un prisma (M) di vetro, posto col vertice (O) in basso ed orizzontale. Al disco lucido, che prima si avea sul pavimento (in K), sottentra nella parete (in H), ossia verso la base del prisma, una zona larga quanto il disco (K) ma oblunga terminata verticalmente da due rette parallele, ed orizzontalmente da due semicircoli, e divisa in tante zone orizzontali di diverso colore nell'ordine seguente. L'estremità inferiore (R) è rossa, sopra questa è l'arancio (A), poi segue il giallo (G), il verde (V), il torchino (T), l'indaco (I), e finalmente l'estremità superiore (P) è pavonazza. Dunque ecc. II. Accade lo stesso della luce diffusa. Infatti il color bianco di una piccola striscia di carta incollata sul nero, ove si traguardi con un prisma, si tinge dei medesimi sette colori.
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